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Il tempio di San Rocco venne fatto edificare dalla omonima Confraternita nel 1569, ma vide il completamento dell’intera struttura solo nel XVII secolo. Nel 1934 la comunità bagnaiola decise di restaurare il tempietto per trasformarlo in Sacrario dei Caduti.
Info: Associazione Amici di Bagnaia “Arte e Storia ” Tel. 3384613485
CHIESA DI SAN ROCCO
LA STORIA
Il tempio venne fatto edificare dalla omonima Confraternita nel 1569. Sin dalla nascita, per mancanza di fondi, l’edificio vide uno sviluppo lento e altalenante. Nella Visita Pastorale del 1574 si constatava che la chiesa era ancora senza tetto, e ancora nel 1587 l’estradosso della chiesa era allo scoperto. La confraternita – aggregata all’arciconfraternita di San Rocco a Roma – fu costretta nella speranza di veder conclusa la chiesa con la copertura del tetto a chiedere “una lemosina di venti scudi per l’amor di Dio, dalla comunità per cuprire la cupola del tetto che altramente per l’acqua rovinerà e cascarà a terra”. Nella successiva visita apostolica del 1616 non si farà più menzione riguardo a mancanze architettoniche della volta. Quindi a quella data la chiesa aveva già visto sicuramente completare i lavori di copertura del tetto.
La collocazione del tempietto risulta semi infossato rispetto al piano stradale perché venne costruito antecedentemente alla realizzazione del ponte fatto costruire nel 1539 dal cardinal Raffaele Riario poi dilatato, accresciuto di molti archi, nel 1575 dal Cardinal Gambara. La posizione più bassa del piano stradale fu nuovamente e alterata con l’ultima ristrutturazione del ponte avvenuta nel 1877. L’edificio si consolidò al di sotto del nuovo piano stradale così come ora lo vediamo. Nel 1934 la comunità bagnaiola decise di restaurare il tempietto per trasformarlo in Sacrario dei Caduti. L’intervento restituì al tempietto il giusto decoro, che da allora fa bella mostra all’entrata del borgo.
ESTERNO
La chiesa di San Rocco è situata a ridosso del ponte che immette a Bagnaia su Viale Fiume a 200 metri dal borgo. La costruzione, ha una forma ottagonale con paraste (9 pilastri portanti incorporati nella parete e sporgenti) piegate agli angoli con alla sommità una lanterna. La facciata è caratterizzata da un accesso ribassato di sette gradini rispetto il piano di calpestio della sede stradale. ll portale in peperino ha un architrave decorato con un toro ed echino. L’epigrafe incisa riporta l’anno di costruzione dell’edificio 1569. Sopra il portale un oculo. Al di sopra dell’oculo una lapide a ricordo di sacrario in onore dei morti delle guerre.
INTERNO
La costruzione si presenta a pianta ottagonale con una cupola completamente priva di decorazioni. Il pavimento a pianelle di marmo bianche e grigie di moderna fattura. La cupola è divisa dalle pareti con una cornice in peperino dipinto che corre lungo tutto il perimetro del tempio. Quattro lati conservano ancora le decorazioni. La prima cappella a destra, un tempo dedicata alla Madonna conserva un dipinto raffigurante la Madonna con ai lati Sant’ Agata e San Biagio riscoperto nel 1934 durante i lavori di restauro che trasformarono la chiesa in Sacrario dei Caduti. Il 2° altare a destra, dedicato secondo le fonti alla Madonna di Loreto, mostra tuttora il riferimento alla venerazione della Madonna di Loreto nei cinque riquadri della volta. Qui è raffigurato il trasporto della Santa Casa della Vergine Maria da Nazareth a Loreto. Nelle pareti laterali dell’arco che chiude l’intero altare barocco gli affreschi di San Domenico a destra e San Francesco a sinistra databili al XVI secolo. Nei pennacchi dell’arco due angeli affrontati ascrivibili alla metà del XVII secolo. La pala che decora l’altare è inserita all’interno di un’edicola in peperino. La tela con di S. Vito, Bambino e cane, di autore ignoto e in precario stato di conservazione, può essere ascritta al XVII secolo. Proseguendo troviamo l’altare Maggiore dedicato a San Rocco (patrono di Bagnaia), con la statua di San Rocco. Nella nicchia, una veduta di Bagnaia con il palazzo ducale, ai lati candelabre bianche su fondo bruno. Il seguente altare presenta all’interno di un baldacchino barocco con stucchi in gesso. Sopra l’altare intitolato a San Francesco c’è una tela del Santo. La tela secondo le fonti è da riferire allo juspatronato degli eredi di Paolo di Sante Pancia il quale ha “fabbricata, fondata e dotata”. L’ultima nicchia in successione conserva il sacello realizzato da Antonio Munoz di Roma nel 1934, in onore ai caduti della prima guerra mondiale, e la lapide in onore ai caduti della guerra del 1935 (guerra d’Africa) e della 2^ guerra mondiale, nonché la lapide dei Caduti civili della 2^ guerra Mondiale. Nel 2013 purtroppo si è aggiunta la lapide ai Caduti delle recenti missioni di pace. La chiesa si chiude con le ultime due nicchie completamente prive di decorazioni, e presso il portale una piccola acquasantiera in peperino a valva di conchiglia.
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