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Il 1° novembre del 1611, al completamento dei lavori, la Confraternita del Gonfalone donò alla Comunità Bagnaiola il tempio che divenne da quel momento in poi il polo religioso di Bagnaia. Tra il 1753 e il 1756 il Cardinale Federico Lante fece effettuare dei lavori di ristrutturazione che cambiarono completamente l’aspetto della chiesa rendendola come oggi la vediamo.
Info: CHIESA PARROCCHIALE / San Giovanni Battista – Piazza XX settembre. Tel. 0761289826
Orari Sante Messe invernale: Feriale / 17,30 Festivo / 8.00 – 10.00 – 11.30
Orari Sante Messe estivo: Feriale / 18.00 Festivo / 8.00 – 11.00
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
LA STORIA
Nel XVI sec. la Confraternita del Gonfalone decise la costruzione dell’edificio al di sopra del proprio Oratorio situato nella piazza “de fori” sin dall’anno 1587. Dopo vari ostacoli economici e burocratici la chiesa prese forma nell’anno seguente, con tre porte, il campanile e il tetto a capriate, anche se le opere di rifinitura richiesero ancora diversi anni di lavoro. Il 1° novembre del 1611, al completamento dei lavori, la Confraternita donò alla Comunità Bagnaiola il tempio che divenne da quel momento in poi il polo religioso di Bagnaia. Nel 1728 venne realizzata una tribuna per il coro dei sacerdoti e una sagrestia nuova. Tra il 1753 e il 1756 il Card. Federico Lante fece effettuare dei lavori di ristrutturazione che cambiarono completamente l’aspetto della chiesa rendendola come oggi la vediamo. Venne unita la tribuna alla volta rifatta a botte. Le cappelle vennero decorate con facciate a stucchi e labelli. Il cardinale lasciò testimonianza dell’opera di ristrutturazione con lo stemma e il cartiglio presenti nell’arco trionfale. Anche la facciata venne completamente rifatta, ma dopo pochi anni della conclusione mostrava rovina tantoché il cardinale fu costretto a far realizzare un nuovo contenimento con catene. Dopo i lavori venne apposto lo stemma con le tre aquile sulle pareti interne ed esterne. Da allora la chiesa non ha subito altri interventi.
ESTERNO
La chiesa, situata sul lato ovest di Piazza XX settembre, si presenta in facciata con il portale in peperino sormontato da un architrave con lunetta sorretta da due finte colonne ioniche. Quattro lesene di ordine tuscanico inquadrano una finestra sopra il portale, e sopra lo stemma araldico del cardinal Marcello Lante della Rovere. La facciata termina con una cornice marcapiano chiusa in alto da un grande timpano decorato con una mensola formata da colonnine. Dei vasi concludono la decorazione al disopra del timpano. Sulla dx della facciata, alla fine dell’edificio, si scorge il campanile. Due campane in bronzo scandiscono ancora i rintocchi del tempo. Una realizzata dalla famiglia Lucenti nel XIX secolo, l’altra realizzata da Luigi Belli nel 1827, con la scritta D.O.M. DEIPARAE IN COELUM ASSUMPTAE AC DIVO PRAECURSORIS SACRUM.
INTERNO
Si presenta ad unica navata con pareti decorate con finte lesene e volute, archi e una mensola marcapiano che corre lungo tutto il perimetro della chiesa. Gli archi disposti lungo l’aula, ospitano ognuno una cappella, tutti tranne l’ultimo di destra, spazio utilizzato per creare la porta di accesso alla sacrestia. La volta della chiesa è a botte con 6 archivolti e 8 finestre che si aprono sopra la mensola marcapiano. Partendo dalla parete laterale sx troveremo la 1^ cappella con un confessionale del XIX sec. restaurato nel 2012 dall’artigiano C. Proietti. La cappella è decorata con un affresco di Pier Isa Della Rupe raffigurante Adamo e Eva nel Paradiso terrestre. Nella 2^ cappella di sx è presente un quadro del pittore Pietro Vanni raffigurante la “Traslazione di S. Giuseppe” datato tra il 1850 e il 1895. Nella 3^ cappella di sx, nella parete destra, una nicchia contiene il volto di Gesù, ex voto donato dall’omonima confraternita del Sacro Volto nel XVIII sec. Nella 4^ cappella si trova una fonte battesimale del XVI sec. sormontata da una statua raffigurante S. Giovanni Battista. Nel catino della cappella è presente un’edicola per gli oli sacri chiusa da uno sportello in legno a forma di tempio dell’artigiano G. Cossu dipinto dall’artista T. Anania. Lo stesso artista ha realizzato nel 2013 l’affresco della volta della cappella con la discesa dello Spirito Santo in forma di colomba e lingue di fuoco. Sul grande arco trionfale la scritta FRIDERICUS S.R E. CARDINALIS LANTE e lo stemma del cardinal Federico Lante della Rovere. Nell’abside è collocata dietro l’Altare maggiore una pala raffigurante il battesimo di Gesù da ascrivere alla prima metà del XVIII sec. di autore ignoto. L’immagine del dipinto fu scelta dai Cavalieri dell’Ordine di Malta per un francobollo commemorativo nel 2013, essendo San Giovanni protettore dell’ordine. Sopra l’altare maggiore, fissato alla volta, un Crocifisso miracoloso: nell’Anno Santo 1650 doveva essere portato a Roma e per il trasporto fu deposto in una cassetta ma l’Immagine si ingrandiva sempre e non vi furono cassette capaci di contenerlo. Il Papa Innocenzo X saputo del prodigio volle baciarlo dicendo ai Bagnaioli: “Avete un gran tesoro, custoditelo gelosamente”. Nella festa del 3 maggio 1759 fu posto dietro a un quadro di tela per chiuderlo e per ben due volte rovesciò il quadro per far capire che voleva rimanere scoperto per essere meglio guardato e pregato. La parete dx, ospita in fondo la porta che da accesso alla sacrestia. Sempre nella parete dx nella 3^ cappella troviamo una statua della Madonna del Suffragio datata 1620. In basso sulla sx della cappella, una moderna statua della Madonna di Loreto. Nella 2^ cappella di dx è presente una statua lignea di Sant’Antonio. Ai piedi della statua un ovale ligneo raffigurante il Beato Crispino (proclamato Santo nel 1982) in preghiera davanti a Santa Rosa da Viterbo. Opera di autore ignoto databile inizi XIX sec. Nella 1^ cappella è presente una statua di S. Rocco che ogni anno viene trasportata per le vie del paese in occasione della Festa del Patrono. Al di sopra del portale d’ingresso, il coro. Qui un organo realizzato da Nicola Morettini databile al 1850 spostato nel 2012 dalla prima cappella di sinistra. Il meccanismo presenta delle incurie che non lo rendono atto al funzionamento.
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