
Autore scheda:
Ubicazione:
Data:
LA CHIESUOLA
LA STORIA
Nel XVII secolo , la chiesa con le sue piccole dimensioni, poteva offrire conforto spirituale, eventuale ricovero nel tragitto poco agevole e soprattutto la protezione sulla contrada grazie all’immagine salvifica della Madonna, immagine che purtroppo non si è salvata nel tempo. La chiesuola così denominata dalle fonti, alla fine del 1700 dopo esser stata confiscata dalla Repubblica Romana insieme al convento della Palanzana, venne rivendicata dalla comunità bagnaiola come propria sede parrocchiale da restituire ai frati cappuccini. Nel 1875 fu sempre il Comune di Bagnaia che salvò dall’incameramento il bene da parte del neonato Governo Italiano. Di fronte all’Intendenza del Culto del Governo Italiano, il Comune di Bagnaia definì la Chiesuola bene “affiliato con il convento dei frati della Palanzana da quasi tre secoli” e mantenne il proprio bene. Purtroppo oggi il convento dei Frati Cappuccini alla Palanzana non esiste più. Nonostante questo, la piccola chiesa sopravvive come pertinenza comunale inerente al territorio di Bagnaia, con le linee architettoniche immutate nel tempo.
LA FACCIATA
La chiesa denominata la Chiesuola di Bagnaia (VT) è situata lungo la strada Romana in via della Chiesuola. La facciata è a capanna semplice con un pronao in antis chiuso realizzato con struttura trilitica priva di decorazioni. Due gradini ci immettono al portale. Due piccoli oculi ai lati del portale sono l’unico elemento decorativo presente. Nelle pareti destra e sinistra del pronao, sono collocate due panchine in legno. Un piccolo campanile a vela è collocato alla fine del tetto.
INTERNO
La chiesa di piccole dimensioni si presenta ad unica navata con soffitto a discendenti. La pavimentazione è in mattonelle a granella. Le pareti sono prive di decorazioni. Un piccolo altare di moderna fattura in peperino è collocato nella parete absidale e sopra questo in una nicchia vi è un quadro della Madonna dipinto da R. Arcangelo O.P. nel 1973.
IL RESTAURO
Nel corso del 2006 la chiesa è stata sottoposta a restauro. Il progetto, voluto dalla Curia Vescovile di Viterbo ed eseguito con la consulenza dell’arch. G. Fatica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Lazio, è stato diretto dall’arch. A. Lisoni in collaborazione con la ditta appaltatrice ATI Freda Francesco. L’opera ha visto una nuova tinteggiatura in travertino “onciato” delle paraste e delle colonne e in celestino grigio dei fondi delle pareti e delle vele. Il nuovo impianto di illuminazione dà maggiore risalto alle strutture architettoniche. Il vecchio pavimento è stato sostituito con pianelle di marmo di Carrara grigio e bianco ordite a rombi. Sono stati eseguiti lavori di spicconatura degli intonaci interni con posa in opera di nuovi intonaci deumidificati. Sono state allestite una scala in metallo per l’accesso alla cantoria e una nuova bussola a vetri, che favorisce la completa visione della chiesa dalla piazza antistante. Il portone d’ingresso è stato completamente restaurato e le porte laterali sono state sostituite da nuovi infissi.
BIBLIOGRAFIA
S. ALBANESE; Tecnica e restauri dei dipinti dell’Oratorio del Gonfalone. Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.
A. BATTELLOCCHI; Il palazzo della loggia di Bagnaia. Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.
A. S. BRESCIA; Il Lavatoio di Via degli Orti è un monumento storico, in La Loggeta, I, 2014 Viterbo. Pag. 142.
F. BUSSI; Istoria della città di Viterbo, Roma 1742.
A. CARONES; Memorie Istoriche della terra di Bagnaia. Raccolte dal sacerdote Arcangelo Carones. manoscritto pubblicato a cura dell’Associazione Amici di Bagnaia Arte e Storia. Viterbo 1983.
A. CAROSI; Le epigrafi medievali di Viterbo, Viterbo 1986.
L. DELLA ROCCA, Gli Affreschi della chiesa di S. Stefano a Bagnaia e la società delle disciplinatrici nel tardo medioevo. Viterbo, 2002.
L. DELLA ROCCA, Gli Affreschi della chiesa di S. Stefano a Bagnaia e la società delle disciplinatrici nel tardo medioevo. in Biblioteca e Società, II. Viterbo, 2002.
O. EGIDI; Castel di Salce, in DE MINICIS (a cura di), Insediamenti rupestri medievali della Tuscia, Roma 2003, p. 102.
I. FALDI; Pittori Viterbesi di cinque secoli. Roma, 1970.
G. FERRO; Le mura medievali di Vitorchiano, in GUIDONI E., DE MINICIS, E., (a cura di),
Le mura medievali del Lazio. Studi sull’area viterbese, Roma 1993, pp. 61-75,
F. FOPPOLI; Le mura medievali di Barbarano Romano, in GUIDONI, E., DE MINICIS, E., (a cura di).
Le mura medievali del Lazio. Studi sull’area viterbese, Roma 1993, pp. 76-85.
F. FOPPOLI; VISINO S., Case con portico di Barbarano Romano, in GUIDONI E., DE MINICIS E. (a cura di) Case e torri medievali I, Roma 1996, pp. 179-185.
V. FRITTELLI; Bagnaia. “Cronache d’una terra del Patrimonio”, Viterbo 1977.
I. GIORGI, U. BALZANI (a cura di), Il regesto di Farfa di Gregorio di Catino, Roma 1879-1914.
S. GRAZZIOTTI; Bagnaia, frammenti di storia in La Loggetta, 88, lugl – sett 2011. Pag. 70
A. LANCONELLI; Dal castrum alla civitas: il territorio viterbese tra VIII e XI secolo, in “Società e storia”, 56 (1992), pp. 245-266.
J. LE GOFF; L’immaginario medievale, Bari 1998.
M. MARTORELLA; Liber Statutorum Balnearie 1565. A cura di. Viterbo 2012.
C. PINZI; Gli ospizi medievali e l’Ospedal Grande di Viterbo, Viterbo 1983.
C. PINZI; Storia della città di Viterbo, Roma 1913.
C. PINZI; Il castello e la villa di Bagnaia, Viterbo 1908.
C. PINZI; Storia della città di Viterbo, Roma 1913,
G. SERONE. Le mura medievali di Bagnaia. Analisi diacronica di un manufatto architettonico, in Il Tesoro delle città Strenna dell’Associazione storia delle città. 2007. PP. .473 – 491.
G. SIGNORELLI; Viterbo nella storia della Chiesa, Viterbo 1907.
C. SCIVOLA, L’amministrazione del patrimonio della Confraternita del Gonfalone di Bagnaia; Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2003/2004.
C. SCIVOLA, La confraternita del Gonfalone di Bagnaia; Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.
Fonti
I. CIAMPI, Cronache e statuti della città di Viterbo, Firenze 1872, pp. 417-418;
A. ROSSI, Spogli vaticani, in Giornale di erudizione artistica, VI (1877), pp. 204 s.;
C. PINZI, Memorie e documenti inediti sulla Basilica di S. Maria della Quercia a Viterbo, in Arch. stor. dell’arte, III (1890), pp. 300-305 con App. di documenti; Id., Gli Ospizi medioevali e l’Ospedale Grande di Viterbo, Viterbo 1893, p. 134 e documenti XXII, XXIII in App.
G. SIGNORELLI, Viterbo nella storia della Chiesa, Viterbo 1938, II, I, pp. 224 s., 237, 265, 273; 2, p. 395.