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Nel 1541 Nicolò Ridolfi, avviò diversi lavori per il riassetto urbanistico del borgo di Bagnaia pertinente alla Mensa Vescovile di Viterbo, tra cui anche la costruzione di una torre quadrata posta a protezione della porta. Si trattava della torre quadrata che ancora fa bella mostra a ridosso della porta del borgo chiamato localmente “Il Torrino”.
Info: Associazione Amici di Bagnaia “Arte e Storia ” Tel. 3384613485
TORRINO E MERIDIANE
Il Torrino
Nel 1541 Nicolò Ridolfi, fiorentino, nipote di papa Leone X, già insignito della dignità cardinalizia, da poco eletto vescovo di Viterbo, avviò diversi lavori per il riassetto urbanistico del borgo di Bagnaia pertinente alla Mensa Vescovile di Viterbo, tra cui anche la costruzione di una torre quadrata posta a protezione della porta. Si trattava della torre quadrata che ancora fa bella mostra a ridosso della porta del borgo chiamato localmente “Il Torrino”. Grazie al contributo dell’arte dei Bifolchi, nel 1635, all’interno della torre che un tempo aveva ospitato il portinaio custode della porta del borgo e della torre stessa, vennero allargati i locali della chiesa della Madonna della Porta, che ora poteva avere anche una sacrestia. È in questa fase che probabilmente venne edificato il piccolo campanile a vela che spicca sulla torre. Ancora in situ troviamo la piccola campana realizzata più tardi da Giovanni Belli nel 1726 con l’iscrizione “ AVE MARIA GRATIA PLENA. IOVAN. BELLI F. A.D. MDCCXXVI.” La storia recente vede smembrare Il Torrino in tante piccole lottizzazioni private per tutto il suo alzato. Tutto tranne che per il pian terreno, dove ancora sono ospitati i locali della sacrestia della chiesa.
Le Meridiane
La collocazione della torre in piazza XX settembre a Bagnaia, creò le condizioni perfette per la realizzazione di due meridiane. La parete del Torrino risulta esposta a sud, posizione ottimale per l’illuminazione del sole. Guardando più attentamente sulla torre, Latitudine 42° 9’ e Longitudine 12° 9’ E, risulterà evidente la particolare presenza di due meridiane dipinte nella parete. Le Meridiane misurano il tempo solare per l’Uomo. Di esse si fa cenno anche nella Bibbia, ma nel territorio viterbese sulle pareti di pubblici edifici e di ville patrizie, tra il XVII e XIX secolo, diverranno prezioso elemento decorativo. Secondo Mario Catamo dell’Unione Astrofili Italiani, il periodo di realizzazione di una prima meridiana a Bagnaia è da considerare agli inizi del XVII secolo. L’altra di epoca successiva nel XIX secolo. In effetti la torre su cui sono realizzate le meridiane venne fatta erigere dal Cardinal Ridolfi nel 1541. In un clima di rilancio urbanistico, realizzare un orologio solare visibile a tutti poteva ben soddisfare i bisogni della vita cittadina, cosa peraltro in linea con le mode artistiche e scenografiche di quei tempi. Per trovare una documentazione diretta delle meridiane bisognerà arrivare nel XIX secolo. Le prime notizie certe della presenza delle meridiane a Bagnaia le troviamo nel 1855, quando tra le spese comunali d’esercizio di quell’anno troviamo il pagamento da parte del Comune di Bagnaia di 8 scudi al pittore viterbese Omobono Viali “per due orologi a sole sulla pubblica piazza”. Già in uno scorcio di Bagnaia realizzato dal pittore napoletano Rubens Santoro intorno al 1870, l’orologio e le Meridiane sono affiancate uno alle altre. Verso la metà del 1800 le nuove tendenze portate d’oltre alpe si imposero anche a Bagnaia, quando il sistema italico delle meridiane fu abbandonato per adottare quello francese. Probabilmente in questo periodo venne realizzata la seconda meridiana; più piccola, e concepita con i nuovi calcoli trigonometrici d’oltre alpe. Con molta probabilità si creò confusione nella lettura della nuova meridiana non conosciuta. A Bagnaia, come in tante altre parti dello stato, per ovviare a questa confusione si preferì lasciarle entrambi in situ. Dopo questo periodo di confusione tra i due sistemi adottati (italico e francese), in seguito all’occupazione napoleonica, il ritorno all’ora francese fu stabilito per regio decreto e la consuetudine rimase anche dopo la cessione di Venezia all’Austria con il trattato di Campoformio, per essere adottato definitamente al livello nazionale con l’unità d’Italia nel 1861. Da allora le meridiane sono rimaste sulla parete del Torrino esposte al tempo e alle intemperie. Nel 2001 l’Associazione Amici di Bagnaia Arte e Storia vedendo le condizioni di degrado in cui versavano le meridiane, promosse il restauro, sovvenzionato dal Comune di Viterbo, dalla VI Circoscrizione e dalla Fondazione CARIVIT. L’intervento di recupero totale le salvò da sicura distruzione.
Descrizione Meridiana ad ore Italiche da campanile.
Delle due meridiane presenti sul Torrino di Bagnaia (VT), la più grande, a destra è detta “a ore italiche” e più precisamente da campanile. La misurazione del tempo è basata sulle ore che mancano al tramonto, in cui l’ ora 24 è il calare del sole, in quanto la vita dell’uomo era regolata sulla quantità di luce ancora esistente. Più precisamente, la meridiana di Bagnaia ha una particolarità raramente riscontrabile nelle meridiane normali. Essa era regolata, sul crepuscolo, cioè mezz’ora dopo il tramonto, ossia al momento del suono delle campane dell’Ave Maria (da campanile). Il quadrante, è ottenuto con la linea equinoziale, le linee orarie e relativi numerali arabi dipinti in nero su campo bianco. Una cornice rosso bruno delimita l’intero quadrante. Lo gnomone è di tipo a “ortostilo” o “falso stilo”, perpendicolare alla parete, alto 46 cm. posizionato al centro della meridiana (punto in cui lo stilo è affisso nella parete).
Sono indicate le 12 linee orarie dalla n° 13 al n°24. Una demarcazione importante risulta la linea meridiana verticale, rivolta verso il basso e contrassegnata con il particolare numerale 14: indica la culminazione del sole a sud di Bagnaia e anche il mezzogiorno vero, ossia l’ora intermedia tra le ore di sole appena trascorse dal sorgere del sole e quelle che devono ancora passare fino al tramonto: era tanto importante la sua funzione che per estensione il suo nome passò a designare popolarmente tutti i quadranti solari.
È presente il “nodo o indice gnomonico”, la linea solare che parte dallo gnomone e arriva all’estremità opposta.
La linea equinoziale o proiezione dell’equatore celeste, è la semiretta che interseca le linee orarie. Questa è percorsa dall’ombra dello stilo nei due giorni dell’equinozio, il 21 marzo e il 23 settembre ed è accompagnata dal segno zodiacale della Bilancia.
La linea equinoziale è rappresentata orizzontale, che sta ad indicare che la meridiana è esposta esattamente a Sud.
Le demarcazioni (proiezioni delle orbite celesti, che forniscono informazioni astronomiche, geografiche e cronometriche), sono indicate tra la linee 13 e 14 ,e le linee 14 e 15 con il simbolo del segno zodiacale del cancro (69).
Le linee orarie 21, 22 e 23 presentano una duplicazione del tracciato. Le 24 ore è definita da un tratto orizzontale posizionato in alto a destra. Sulla sinistra del tratto orizzontale del linea che segna le 24, è presente la scritta NONE da integrare presumibilmente con [CAMPA]NONE.
Descrizione Meridiana ad ore Francesi o ultramontane
Delle due meridiane presenti sul Torrino di Bagnaia (VT), La più piccola a sinistra è quella ad ore francesi. In questa meridiana le ore 24 sono postate sulla mezzanotte. Tutte le 24 ore hanno come base il variabile giorno solare vero e sono riferite al meridiano locale e non a quello del fuso orario (long. 15° Est GW), di successiva istituzione.
Il quadrante, è ottenuto con le linee orarie e relativi numerali romani dipinti in nero su campo bianco. Una cornice rosso bruno delimita l’intero quadrante. Lo gnomone è di tipo polare, tipico della tradizione francese e quindi invalso nell’uso italiano dopo il 1800, alto 23 cm. posizionato al centro della meridiana (punto in cui lo stilo è affisso nella parete). Sono indicate le 12 linee orarie dalla n° I al n °XII.
Le demarcazioni delle linee solari, sono indicate a partire dalla linea meridiana corrispondente al n XII (nodo) andando verso sx a scalare fino alla linea VI: A dx del Nodo, dal I verso destra fino al n V.
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