
Attraverso la lettura delle strutture edilizie che fanno parte della cinta muraria di Bagnaia, sono emerse diverse fasi costruttive riferibili ad un ambito cronologico per le mura e le torri che va dal X fino al XVII secolo.
Info: Associazione Amici di Bagnaia “Arte e Storia ” Tel. 3384613485
LE MURA E LE TORRI
STORIA E DESCRIZIONE
Il piccolo borgo di Bagnaia con le sue mura e le sue torri, ancora conserva inalterato l’aspetto difensivo del suo abitato. Partendo dal versante Ovest, le mura proseguono in direzione Sud, seguendo l’andamento dello sperone roccioso. In prossimità del lato occidentale del palazzo baronale le mura girano in direzione sud-est per poi essere obliterate dal palazzo. Nel versante Sud, il filo delle mura si rintraccia dopo la torre cinquecentesca fatta innalzare dal Ridolfi nel 1541. Da questo punto in poi la cinta, assecondando il banco tufaceo sul quale s’innesta, prosegue in direzione Est per chiudersi a ridosso della rupe sotto la quale si trova la valle Pierina. Attraverso la lettura delle strutture edilizie che fanno parte della cinta muraria, sono emerse diverse fasi costruttive riferibili ad un ambito cronologico che va dal X fino al XVII secolo. Pertanto già a partire dal X sec. Bagnaia doveva avere già una sua connotazione difensiva organizzata. La prima menzione di Bagnaia è contenuta in un documento del registro farfense datata 963. Attraverso le evidenze architettoniche non si registrano presenze di indizi che testimonino un cambiamento dell’assetto tattico della cinta dalla fine del X-inizi XI, fino al XIV secolo. Quindi già tra il X e l’XI secolo, si può ipotizzare il processo d’incastellamento dell’abitato di Bagnaia iniziato. Dal XV al XVI secolo si assiste ad un rafforzamento della cinta, testimoniato sia dalla presenza di case bastione sia dalla presenza di torri a base circolare e quadrate addossate alle mura. Rafforzamenti motivati probabilmente dalla comparsa delle armi da fuoco. In particolare nel XVI secolo, la volontà di rinforzare il circuito murario si evince con la torre cinquecentesca fatta innalzare dal Ridolfi nel 1541, e con la costruzione del palazzo baronale che presenta spiccate caratteristiche militari. Le mura hanno subito nel tempo restauri, alterazioni e obliterazioni. Oggi risultano pochi i tratti ben visibili e leggibili della cinta muraria medievale, e a questo si aggiunge una mancanza quasi completa di fonti riferibile al periodo. Infatti dalla documentazione acquisita i documenti cartacei precedenti al XVI secolo che ci forniscono notizie sulle mura di Bagnaia sono solo due, i quali ci offrono preziose indicazioni per alcune osservazioni sugli interventi edilizi effettuati nel tardo medioevo. Il primo documento che ci informa dell’edificazione di una struttura a scopi difensivi, è contenuto nelle Riforme del Comune di Viterbo e si riferisce alla costruzione di una grande torre a Bagnaia (sicuramente la grande torre circolare) nell’anno 1445. Il secondo, del 1476 redatto dal notaio Muzzarello di Gerardo e riguardante la riparazione del palazzo comunale di Bagnaia, ci offre alcuni dati utili per individuare la carica preposta alla manutenzione delle mura con il vicario vescovile. Questa “assenza quasi totale di documenti trova le sue ragioni probabilmente nel fatto che il vescovo, e di conseguenza la comunità bagnaiola, fossero privati dal Comune di Viterbo, già dal 1202, del diritto di costruire edifici con scopi difensivi portando, di conseguenza, le autorità del castello a nascondere l’ufficialità di alcuni sostanziosi interventi intorno alla cinta muraria. Non si può pensare, però, che le mura, per circa duecento anni, non abbiano mai avuto bisogno di essere restaurate o riedificate parzialmente. Probabilmente la decisione di intervenire sulle mura spettava direttamente al Comune di Viterbo”. La documentazione acquisita, “pergamene del comune di Viterbo, Margarita viterbese, (in cui sono riportate notizie su Bagnaia che abbracciano un arco cronologico che va dalla prima menzione di Bagnaia come castrum (1118) fino al tardo medioevo), le pergamene dell’ex comune di Bagnaia (oggi conservate nella Biblioteca Comunale degli Ardenti, che contengono alcune carte di locazione, processi giudiziari, ecc. che riguardano Bagnaia dalla fine del Duecento fino al XVIII secolo); le Riforme del Comune di Viterbo, e libro degli Statuti di Bagnaia del 1565”, ci aiuta.
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