Autore scheda:
Ubicazione:
Data:
La grande torre circolare che domina il palazzo della loggia e il borgo intero, secondo la tradizione storiografica locale, è datata al 1221. anche se da recenti studi si potrebbe rimandare la costruzione al XV secolo.
Info: Associazione Amici di Bagnaia “Arte e Storia ” Tel. 3384613485
TORRE DEL BORGO O DELL’OROLOGIO
LA STORIA
La grande torre circolare che domina il palazzo della loggia e il borgo intero, secondo la tradizione storiografica locale, è datata al 1221. Un’iscrizione sull’architrave della porta della torre, ora inglobata all’interno delle mura della chiesa di Santa Maria, mostra questa data scritta in numeri arabi. Tramite le fonti però, si potrebbe rimandare la costruzione della torre al XV sec. In una recente pubblicazione, G. Serone individua all’interno delle riforme del Comune di Viterbo, il riferimento dell’edificazione “della grande torre di Bagnaia (quella circolare)” con una datazione apposta in calce del 1445. Il documento ormai illeggibile, è riportato anche dallo storico Cesare Pinzi. Il dato non è sottovalutabile in quanto a Bagnaia non esistono altre “grandi torri” se non quella circolare del castello. Tra l’altro, se non fosse per la data apposta sull’architrave della porticina alla base, la torre per le caratteristiche architettoniche della merlatura a mensole, e della sezione circolare, dovrebbe essere datata al XV secolo. Nel corso del tempo la torre non ha subito particolari modifiche. Alla sua base lo stemma dei Barberini, che ebbero il possedimento di Bagnaia dal 1632 al 1645, e un volto murato ricordano le fasi particolari che videro coinvolta come attore principale nella storia la torre del borgo. Il carattere di struttura difensiva con poche feritoie e praticamente priva di finestre è continuato immutato nel tempo, lasciando la torre nell’aspetto con cui venne presumibilmente edificata nel XV secolo. Ai piedi della torre fino a pochi anni fa esisteva una piccola statua in marmo riproducente il volto di un’eroina locale “La Pucciarella”. A ricordo dei fatti storici avvenuti alla calata dei Lanzichinecchi (1527) e la difesa assunta dalle donne del borgo guidate dalla figura eroica di una di loro concittadina, la Pucciarella, venne apposto un volto scolpito nel marmo alla base della torre. La fierezza e la determinazione di una comunità rappresentata attraverso un personaggio femminile all’entrata del borgo, in bella vista sul monumento di spicco di tutto il paese. Purtroppo pochi anni fa il volto della Pucciarella è stato rubato. Quello che vediamo ora è solo una riproduzione. Nella prima metà del XVI secolo può essere collocato l’impianto in Bagnaia dell’orologio meccanico pubblico, dato che le fonti ci riportano attraverso i Consilia Comunitatis Balnearie l’incarico di manutenzione, conservazione e regolatione dell’orologio pubblico affidate a Mastro Pasquino Fabbro nel febbraio del 1602. Purtroppo le fonti scrseggiano, al di fuori di un’altra mensione negli stessi Consilia che vede protagonista il cardinal Montalto nel novembre del 1609, quando lo stesso ordina al comune di Bagnaia di far suonare l’orologio ogni sei ore. Trascorsi più di 4 secoli l’orologio che è ancora in situ è quello originale. Tra il 1910 e il 1920 venne tolto il tetto della torre che aveva conservato fino ad allora la copertura con tegole e capriate dell’impianto medievale. Nelle cartoline dei primi del ‘900 era ancora visibile.
DESCRIZIONE
La torre cilindrica domina il palazzo della loggia e la porta di borgo. Ai suoi piedi una targa in peperino ricorda i fatti relativi alla Pucciarella. Il 17 dicembre 1527 il piccolo borgo di Bagnaia fu stretto d’assedio dai Lanzichenecchi al seguito delle truppe imperiali di Carlo V. In paese erano rimasti solamente i vecchi, le donne e i bambini in quanto gli uomini abili alle armi erano stati arruolati nelle truppe pontificie del Guicciardini e nei volontari del cardinal Egidio da Viterbo. Le donne bagnaiole, di tempra forte e volitiva, all’avvicinarsi dei Lanzichenecchi non si spaventarono e, recitando preghiere e invocando la Madonna della Quercia alla quale erano particolarmente devote, si preparavano a sostenere l’assalto quando una paesana, la Pucciarella, scagliò un mortaio di pietra sulla testa del Comandante dei Germanici uccidendolo e provocando lo sbandamento della soldataglia. A ricordo dello scampato pericolo, il secondo giorno dopo la Pasqua del 1528 i bagnaioli si recarono in processione alla Chiesa della Madonna della Quercia portando in dono una grossa croce d’ argento. Da allora questa processione si ripete ogni anno lo stesso secondo giorno dopo la Pasqua. Sopra alla targa è collocato la riproduzione del volto in marmo della Pucciarella. Sopra ad una piccola finestra quadrata è collocato lo stemma araldico in peperino della famiglia Barberini. In alto il quadrante dell’orologio del XVI secolo realizzato con i numeri romani in nero sul tondo del quadrante bianco. Alla sommità la torre è chiusa da una merlatura. Sulla torre ancora rimangono tre campane. La maggiore realizzata dalla ditta Nobilione di Napoli. La minore realizzata da Francesco Lucentini nel 1888 e la terza offerta dalla comunita in onore a Santa Maria.
BIBLIOGRAFIA
S. ALBANESE; Tecnica e restauri dei dipinti dell’Oratorio del Gonfalone. Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.
A. BATTELLOCCHI; Il palazzo della loggia di Bagnaia. Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.A. S. BRESCIA; Il Lavatoio di Via degli Orti è un monumento storico, in La Loggeta, I, 2014 Viterbo. Pag. 142.
F. BUSSI; Istoria della città di Viterbo, Roma 1742.
A. CARONES; Memorie Istoriche della terra di Bagnaia. Raccolte dal sacerdote Arcangelo Carones. manoscritto pubblicato a cura dell’Associazione Amici di Bagnaia Arte e Storia. Viterbo 1983.
A. CAROSI; Le epigrafi medievali di Viterbo, Viterbo 1986.
L. DELLA ROCCA, Gli Affreschi della chiesa di S. Stefano a Bagnaia e la società delle disciplinatrici nel tardo medioevo. Viterbo, 2002.
L. DELLA ROCCA, Gli Affreschi della chiesa di S. Stefano a Bagnaia e la società delle disciplinatrici nel tardo medioevo. in Biblioteca e Società, II. Viterbo, 2002.
O. EGIDI; Castel di Salce, in DE MINICIS (a cura di), Insediamenti rupestri medievali della Tuscia, Roma 2003, p. 102.
I. FALDI; Pittori Viterbesi di cinque secoli. Roma, 1970.
G. FERRO; Le mura medievali di Vitorchiano, in GUIDONI E., DE MINICIS, E., (a cura di),
Le mura medievali del Lazio. Studi sull’area viterbese, Roma 1993, pp. 61-75,
F. FOPPOLI; Le mura medievali di Barbarano Romano, in GUIDONI, E., DE MINICIS, E., (a cura di).
Le mura medievali del Lazio. Studi sull’area viterbese, Roma 1993, pp. 76-85.
F. FOPPOLI; VISINO S., Case con portico di Barbarano Romano, in GUIDONI
E., DE MINICIS E. (a cura di) Case e torri medievali I, Roma 1996, pp. 179-185.
V. FRITTELLI; Bagnaia. “Cronache d’una terra del Patrimonio”, Viterbo 1977.
I. GIORGI, U. BALZANI (a cura di), Il regesto di Farfa di Gregorio di Catino, Roma 1879-1914.
S. GRAZZIOTTI; Bagnaia, frammenti di storia in La Loggetta, 88, lugl – sett 2011. Pag. 70
A. LANCONELLI; Dal castrum alla civitas: il territorio viterbese tra VIII e XI secolo, in “Società e storia”, 56 (1992), pp. 245-266.
J. LE GOFF; L’immaginario medievale, Bari 1998.
M. MORTARELLA; Liber Statutorum Balnearie 1565. A cura di. Viterbo 2012.
C. PINZI; Gli ospizi medievali e l’Ospedal Grande di Viterbo, Viterbo 1983.
C. PINZI; Storia della città di Viterbo, Roma 1913.
C. PINZI; Il castello e la villa di Bagnaia, Viterbo 1908.
C. PINZI; Storia della città di Viterbo, Roma 1913,
G. SERONE. Le mura medievali di Bagnaia. Analisi diacronica di un manufatto architettonico, in Il Tesoro delle città Strenna dell’Associazione storia delle città. 2007. PP. .473 – 491.
G. SIGNORELLI; Viterbo nella storia della Chiesa, Viterbo 1907.
C. SCIVOLA, L’amministrazione del patrimonio della Confraternita del Gonfalone di Bagnaia; Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2003/2004.
C. SCIVOLA, La confraternita del Gonfalone di Bagnaia; Tesi di Laurea dell’università degli studi della Tuscia, Viterbo A.A. 2002/2003.
Fonti
I. CIAMPI, Cronache e statuti della città di Viterbo, Firenze 1872, pp. 417-418;
A. ROSSI, Spogli vaticani, in Giornale di erudizione artistica, VI (1877), pp. 204 s.;
C. PINZI, Memorie e documenti inediti sulla Basilica di S. Maria della Quercia a Viterbo, in Arch. stor. dell’arte, III (1890), pp. 300-305 con App. di documenti; Id., Gli Ospizi medioevali e l’Ospedale Grande di Viterbo, Viterbo 1893, p. 134 e documenti XXII, XXIII in App.
G. SIGNORELLI, Viterbo nella storia della Chiesa, Viterbo 1938, II, I, pp. 224 s., 237, 265, 273; 2, p. 395.