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La tradizione popolare rimanda l’iscrizione chiamata localmente “Il Sasso Scritto” all’avvenuto passaggio a Bagnaia di Zoroastro, il famoso apprendista di Leonardo Da Vinci.
Info: Associazione Amici di Bagnaia “Arte e Storia ” Tel. 3384613485
SASSO SCRITTO
LA STORIA
La tradizione popolare rimanda l’iscrizione presente su una pietra collocata lungo la stradina che dal borgo di Bagnaia porta alla sottostante valle Pierina, nei pressi della sorgente del Pisciarello, a Tommaso Masini da Peretola detto Zoroastro, il famoso discepolo di Leonardo. La bibliografia esistente riporta che l’iscrizione venne rinvenuta a metà dell’Ottocento dall’abate viterbese Luca Ceccotti, a poca distanza da Bagnaia. Il riferimento prende le basi da un’attribuzione fatta nel 1938 dallo storico locale Giuseppe Signorelli, il quale attribuiva l’epigrafe a Zoroastro, ricollegando a l’artista anche gli affreschi della loggia del Palazzo baronale di Bagnaia. Recandosi sul posto la testimonianza epigrafica non ci fornisce alcun collegamento con Zoroastro. L’epigrafe che si trova incisa sul sasso collocato presso la fonte del Pisciarello riporta:
[HIC CONSEDI/MUS FESSI IO/HAC BRAC DOM/URB. PIST/ALI];
Di fatto, l’epigrafe che il Signorelli aveva individuato era un’altra, completamente differente da quella tuttora in situ. Purtroppo di quest’altra epigrafe non c’è più testimonianza. Rimane solo una trascrizione conservata presso l’archivio dell’Associazione amici di Bagnaia, Arte e Storia. Questa riportava: [QUI SAXUM HOC LI BRAVIT IN AERE PRAETEREUNTES HINC ET SU SPICIENTES ZOROASTER MASINUS ET SCIPIO RONCALIUS SUB CARDINALI RODULFO CONSERVI PALLADEM SECUTI SUAM]; “ed egli librò questo sasso in aria passando di qui e guardando in alto Zoroastro Masino e Scipione Roncalio dipendenti entrambi del cardinale Rodulfo (Ridolfi) diretti verso la sua Pallade”. L’epigrafe che era stata oggetto di ricerca del Signorelli e poi ripresa anche da I. Faldi in un articolo del 1996, in effetti secondo quanto riportato dagli anziani del luogo, era localizzata sulla strada Ortana, a poca distanza da Bagnaia, ma non era quella come ora molti pensano, individuata accanto alla sorgente del Pisciarello. Di fatto la tradizione orale aveva unito le informazioni di due testimonianze differenti facendole confluire in un unico soggetto denominato “Il Sasso scritto”. Ne consegue che alla metà dell’800 di sassi scritti ce ne erano due, di cui uno ora è irreperibile. Purtroppo data la irreperibilità epigrafica non è stata mai più operata una ricerca storiografica approfondita sull’argomento. Nell’epigrafe scomparsa, Il Signorelli aveva individuato il nome Zoroastro inciso nell’iscrizione insieme a Scipione Roncagli, che si dichiaravano al servizio del Cardinal Ridolfi, colui il quale fece ristrutturare il vecchio palazzo baronale di Bagnaia. l’interpretazione affascinante di Zoroastro presente a Bagnaia che in prossimità del borgo si soffermò nel luogo dove sentì la necessità di lasciare una scritta sul masso, forse per emulare quello che aveva fatto il suo maestro Leonardo presso il masso delle fate a Signa in provincia di Firenze, purtroppo non può essere suffragata. Solo più recentemente nel 1986, l’epigrafe sopravvissuta presso la fonte del Pisciarello è stata considerata nel periodico locale ”Note di vita associativa e paesana”, realizzato dall’associazione Amici di Bagnaia Arte e Storia. Seppur superficialmente, l’epigrafe è qui menzionata nell’articolo “Sassi Scritti, ed è messa in relazione in base al contenuto epigrafico ad un atto del 20 ottobre 1611 steso dal notaio Gio. Pietro Palmerino. All’atto di donazione da parte della Compagnia di San Giovanni dell’omonima chiesa al Comune di Bagnaia, sono presenti i testimoni “Domino Dominico Velini Pistor. Familiari ill. domini cardinalis Monti Alti”. Come si evince dal testo dell’epigrafe [HIC CONSEDI/MUS FESSI IO/HAC BRAC DOM/URB. PIST/ALI]; il riferimento ad un ipotetico URB PISTOR, è probabilmente da rimandare come riportato nel documento del 1611 a Dominico Velini Pistor, dove risulta menzionato tra l’altro in relazione dell’illustrissimo Cardinal Montalto. Il chiaro e diretto riferimento nell’epigrafe dei monti, simbolo della casata Montalto sosterrebbe ancor di più il collegamento al documento del 1611. L’epigrafe che suona come un gioco enigmatico, di fatto dovrà sicuramente avere un approfondimento storiografico.
DESCRIZIONE
Il Sasso Scritto non è altro che un’iscrizione in caratteri capitali che si sviluppa su 5 righe, realizzata su una pietra di peperino di forma triangolare, collocata all’interno di un muro di cinta di un podere posto nella valle sottostante il borgo. Per raggiungerlo si prende la stradina che dal borgo di Bagnaia porta alla sottostante valle Pierina, e che continua per ricollegarsi alla Strada Ortana sul poggio antistante alla sorgente del Pisciarello. Oltrepassato un ponte, troviamo sulla destra all’interno del muro l’iscrizione che cita: [HIC CONSEDI/MUS FESSI IO/HAC BRAC DOM/URB. PIST/ALI]; che tradotto risulta semplicemente “Qui sedemmo stanchi”.
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