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FONTANA ROMANA O DEL BACIO
LA STORIA
Per tradizione locale la Fontana Romana o fontana del Bacio (luogo romantico e fuori mano) è da generazioni il posto dove i giovani innamorati in occasione della festa del patrono (San Rocco), si recavano a “fare la Poggiata”. Altro non è che l’occasione per allontanarsi lontani da occhi indiscreti e potersi dare il fatidico primo bacio, da cui l’accezione locale di “Fontana del Bacio”.
Non ci sono notizie storiche sulla costruzione della fontana vera e propria. Le fonti notarili la menzionano già a partire dal XV secolo come riferimento toponomastico. Nel 1459 il notaio Ser Muzzarello Gerardi in un lascito rogato in favore della compagnia dei Disciplinati cita il bene lasciato situato “alla Fontana Romana”. Ancora nel 1488 il notaio Marianus Olim Petri Pauli menziona negli inventari della confraternita dei Disciplinati un “petium terrae positum in Contrada Fontana Romana”.
La presenza di una “Fontana Romana ”, e una “Contrada Fontana Romana”, mettono in evidenza una sicura presenza nel tardo medioevo della fontana, seppur non sappiamo se l’esatta ubicazione e la forma fossero già come quella attuale. Riflettendo sulla posizione di quest’ultima, si trova in prossimità del bivio da cui parte la strada della Chiesuola. Questa strada era usata per mettere in comunicazione il convento dei frati di monte Sant’Angelo alla Palanzana con Bagnaia. Alla fine del ‘500 fu costruito un ponte, di cui rimangono i ruderi, che permetteva ai frati di oltrepassare il fosso della Palanzana e percorrere agevolmente la strada della Chiesuola per andare a dire la messa a Bagnaia. La presenza della fontana poteva assicurare un riferimento sicuro per una sosta e rinfresco per i frati e per ogni viandante che dove dirigersi verso Soriano/Roma.
Nel novembre del 1566, nel clima di fervore e rilancio urbanistico che stava vivendo Bagnaia “de fori”, in concomitanza dei lavori in essere sviluppati sotto l’impulso dell’architetto Tommaso Ghinucci troviamo citati nei Consigli Comunali due ispettori venuti da Roma che “dispongono che sia accomodata la strada Romana e che si selci parte della strada per Soriano.”
Di fatto anche il canonico Arcangelo Carones nelle sue Memorie Istoriche di Bagnaia ci informa che la Strada Romana era stata resa carrozzabile sin dai tempi del Card. Raffaele Sansoni Galeotti Riario (1498 – 1523), per permettere ai passeggeri che venivano da Ronciglione e Caprarola d raggiungere facilmente Bagnaia.Sull’effettiva presenza della strada Romana non ci sono dubbi in essere nel XVI secolo. Si dovrebbe ricondurre la Fontana Romana già tra il XV e il XVI secolo, nel periodo anteriore alle grandi opere architettoniche avviate dal Cardinal Ridolfi del nuovo sviluppo urbano fuori le mura del borgo, che costrinsero la comunità a munirsi dell’approvvigionamento idrico per la nuova piazza di fuori. È in questo contesto che venne realizzato l’acquedotto progettato nel 1553 da Tommaso Ghinucci per conto del Comune di Bagnaia. In quell’occasione dopo aver approvato il progetto, venne dato in appalto a Mastro Pietro Guglielmini, padre di Domenico, la costruzione della botte dell’acqua, mentre a Cesare Prosperi da Vallerano, venne dato in appalto la costruzione del letto o chiavica dell’acquedotto, dalla botte alla fontana che doveva essere fatta nel paese fuori le mura. I lavori furono terminati nel 1567. La nuova botte posta in contrada Acquazita, forniva il canale dell’acquedotto che portava l’acqua fin nei pressi dell’odierna chiesa di San Rocco, allora chiesa di San Sebastiano. (Frittelli, p. 163.).
Pur non avendo fonti dirette sulla prima opera che portò alla realizzazione della fonte l’evidenza archeologica ci mostra come l’intervento antropico ha sempre sfruttato lo spazio dove ora è la fontana, e dove probabilmente già era stato creato in epoca medievale uno sbancamento per la realizzazione della strada all’interno del banco ingnimbritico di peperino. Una direttrice stradale che dalla zona di Ferento saliva attraverso la valle Pierina per andare verso i monti Cimini in direzione Roma. Lo stesso sbancamento venne sfruttato nel corso dei tempi anche come zona estrattiva per i blocchi in peperino, quegli stessi blocchi utilizzati per la costruzione di Villa Lante, delle fontane, dei monumenti e delle case del borgo di Bagnaia. Proprio in prossimità della fontana, all’inizio dell’attuale Strada Romana, all’altezza dell’incrocio con Strada Chiesuola, sono ancora visibili i tagli lasciati dall’estrazione dei grandi blocchi con i grandi gradoni a tribuna. In epoca recente sono stati costruiti nei pressi della Fontana Romana due serbatoi delle acquee. Il primo il serbatoio Votamare alto, costruito nel 1931, come da epigrafe incisa sul lato del bottino collocato a sinistra della fontana. L’altro a destra della fontana, l’acquedotto Votamare basso, realizzato nel1948 come riportato nell’epigrafe in marmo in bella mostra sul Bottino
La conduttura idrica che soddisfa la strada Chiesuola e Bagnaia intera, proviene dal bottino Chiesuola/Votamare, e rifornisce anche la fontana del bacio. Il serbatoio Votamare alimenta Via Zuccari, Strada Romana, Piazza XX settembre, Via Card. De Gambara, Via Schizzaloca, Via Giambologna, Via Tondi, Via Malatesta, Via Indipendenza e Piazza del Santuario alla Quercia.
I recenti accadimenti dell’inquinamento delle acquee nella provincia di Viterbo e l’alto tasso di arsenico presente in esse, hanno riportato alla ribalta la fontana del Bacio dato che l’acqua che alimenta il suo cannello era tra quelle considerate potabili in tutto il bacino viterbese con ordinanza del sindaco del 7 febbraio 2013.
DESCRIZIONE
La fontana è collocata sulla S. P. 57, la strada che da Bagnaia conduce ai monti Cimini (strada Romana), a 200 metri dal centro storico in corrispondenza dell’incrocio con Strada Chiesuola. La fontana si presenta con una semplice vasca rettangolare priva di decorazioni, formata da quattro grandi lastroni in peperino con una parallelepipedo che sovrasta sulla destra la vasca da cui esce il cannello dell’acqua. La vasca è costruita a ridosso del banco di roccia da cui sulla destra rispetto alla fontana sono evidenti i resti di una cava zona per estrazione di blocchi, da cui è stato ottenuto in epoca recente una sorta di sedile.
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