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FONTANA DEL BORGO FUORI O DEL GHINUCCI
LA STORIA
Purtroppo non ci è pervenuta una documentazione diretta sulla paternità della fontana. Le fonti invece sono abbondanti sulla costruzione di un nuovo acquedotto che probabilmente coinvolse la stessa figura a cui si deve rimandare al paternità della fontana. Il canonico Arcangelo Carones nel XIX secolo ipotizzava nelle sue Memorie Istoriche della Terra di Bagnaia la complementarità del progetto che seguì le fasi dell’acquedotto con quello della fontana, restituendo la paternità all’architetto Tommaso Ghinucci che ne diresse i lavori.
Dopo l’apertura nel 1541 della nuova porta d’entrata al Borgo, si creò uno spostamento della vita cittadina nella parte sud del Borgo, al di fuori delle mura, nella nuova parte che si stava ampliando grazie alla spinta del Card. Raffaele Riario e agli interventi architettonici operati dall’architetto Tommaso Ghinucci. In questo clima di rinnovo urbanistico, nel 1553 venne designato dal Comune di Bagnaia, per volontà di Balduino del Monte, Tommaso Ghinucci come progettista del nuovo acquedotto fuori le mura e nello stesso anno il consiglio comunale approvò all’unanimità il progetto. Nel 1567 furono terminati i lavori per portare l’acqua alla porta del castello. La considerazione dei riferimenti notarili, dove gli stessi notai rogavano i loro atti “nella piazza fuori le mura dietro la fontana” già nel 1568 ci induce a dare come realizzata per quegli anni la fonte. Nel 1581 venne aggiunta alla fontana nella parte retrostante l’abbeveratoio per gli animali. Nel 1588 il Card. Cornaro fece sapere che “sarà costruita la fontana del Pegaso alla villa e che l’acqua di ricasco di tutte le fontane della villa saranno coinvogliate con una nuova conduttura che sfocerà alla fonte di Fori”. La fontana fu sicuramente completata negli anni del Cardinal Gambara, visto la presenza del suo stemma araldico sulla fonte e di molti rimandi architettonici simili presenti sulle fontane di Villa Lante, fatta ampliare grazie al suo intervento. Da qui in poi i problemi di acqua reflua che per caduta scendeva da tutte le vasche della villa creeranno sempre disagi alla comunità bagnaiola. Le fonti purtroppo non ci aiutano ad assegnare con sicurezza la paternità dell’opera ad un nome sicuro, ma dal tempo del Cardinal Gambara, XVI° secolo, la fontana rimane in bella mostra a decoro della piazza.
DESCRIZIONE
La fontana è collocata nel borgo ”di fuori” di Bagnaia (VT), in piazza XX settembre. Si compone di due vasche rettangolari opposte fra loro divise da un timpano tronco. La tazza rivolta verso l’apertura della piazza (la prima parte ad essere stata realizzata) fungeva da fontanile vero e proprio. La parte che guarda le mura del borgo (realizzata nel 1581) fungeva da abbeveratoio per gli animali. Tra le due vasche si alza la parete che divide le due vasche modellata a forma di timpano tronco che in principio altro non era che la parete terminale della fontana. Sulla parete a sud cinque cannelli da cui tutt’oggi fuori esce l’acqua più due superiori laterali. Una mensola chiude in alto la parete. La parte a nord – retrostante della fontana – risulta completamente priva di decorazioni se non per lo stemma di Bagnaia con due cannelli d’acqua. Agli estremi del timpano rotto, sopra la mensola, sono collocate due grandi sfere su piccoli piedritti. Al centro della Mensola un parallelepipedo ospita il grande emblema della Famiglia Gambara accompagnato da altri due stemmi ai lati purtroppo poco leggibili perché logori dalle incurie del tempo. Ai lati del parallelepipedo, una testa di leone per faccia, concludono la decorazione. Il fastigio è decorato con un lumino.
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